Amalienburg: uno strabiliante gioiello rococo nei giardini del castello di Nymphenburg

L'estate 2015 per la sottoscritta fu un'estate indimenticabile e sorprendente, forse una delle più emozionanti della mia vita (fino a quel momento)...

Ho visitato e scoperto tanti posti meravigliosi che sognavo di visitare da tantissimo tempo.

Tutti voi conoscete il mio amore per Maria Antonietta e per i suoi luoghi ma quello per l'ultima regina di Francia è solo il più noto dei miei interessi.







In realtà è la storia in generale che amo e sono molti i personaggi che mi appassionano e di cui mi piace leggere e conoscere. Uno degli ultimi, in ordine cronologico, ad attirare la mia attenzione è stato il famoso re Ludwig II di Baviera. La sua vicenda, spesso intrecciata a quella della cugina Elisabetta, la famosissima Sissi, è in realtà connessa in modo indiretto anche a Maria Antonietta.

Si perchè Ludwig II nutriva una viscerale passione per la storia francese (forse è anche per questo che mi è così simpatico): aveva studiato in maniera approfondita la storia del Re Sole, di Luigi XVI, di Madame du Barry e ovviamente, il suo spirito romantico e decadente, era rimasto profondamente colpito anche dalle vicende della sfortunata regina di Francia.



Ludwig, a cui dedicherò un post approfondito nei prossimi mesi, ammirava a tal punto lo stile francese, tanto da far costruire una replica esatta della reggia di Versailles (purtroppo rimasta incompiuta) nell'isola di Herreinchimsee. Il suo amore per Maria Antonietta e per l'adorato Petit Trianon, lo spinse a ricreare, in mezzo alle montagne bavaresi, un gioiello dal rococo esasperato e abbagliante come il delizioso castello di Linderhof.

Il luogo di cui vi parlerò staserà però, non è stato edificato dal visionario Ludwig II ma sorge nel parco di un superbo castello situato a due passi dal centro di Monaco di Baviera e dove il sovrano venne al mondo nel 1845.

Il castello di Nymphenburg (letteralmente Castello delle Ninfe), la cui costruzione risale alla seconda metà del '600, è stato per secoli, ed è tuttora, la dimora estiva dei re di Baviera e della famiglia Wittelsbach

Voluto da Ferdinando Maria di Baviera e da sua moglie Enrichetta Adelaide di Savoia, che nel 1664 commissionarono i lavori all'architetto italiano Agostino Barelli, il castello di Nymphenburg rappresenta uno dei più alti esempi del barocco tedesco.

Grazie ai successivi ampliamenti, il complesso raggiunse durante l'800 le maestose dimensioni che conserva tutt'oggi. La facciata del palazzo è lunga quasi 700 metri e i giardini si estendono per oltre 200 ettari.




La sala principale è la maestosa Steinerner Saal, (sala di pietra) situata al centro del palazzo e ricca di stucchi e ampie vetrate che permettono allo spettatore di ammirare i magnifici giardini per tutta la loro lunghezza.




All'interno molte sale hanno conservato il loro stile puramente barocco e rococo, mentre altre hanno un tocco decisamente più ottocentesco.








Uno degli ambienti più noti è la Piccola Sala da Pranzo dove alle pareti spiccano i ritratti di moltissime dame: si tratta della famosa "Galleria delle Bellezze" di Ludwig I, nonno di Ludwig II.





Tra questi è possibile ammirare quello dell' amante di Ludwig I, Lola Montez, e una giovanissima e bellissima Arciduchessa Sofia, madre di Francesco Giuseppe e suocera di Sissi.

Emozionante anche la visita alla stanza da letto della regina Maria Frederica di Prussia, dove la sovrana diede alla luce i due figli Ludwig e lo sfortunato Otto.



Busti di Ludwig e del fratello Otto nella camera della regina Maria


La vera sorpresa di questa magnifica residenza sono però i giardini con i sontuosi padiglioni secondari che sorgono tra laghetti popolati da anatre e cigni e boschi apparentemente selvaggi.

Il parco di Nymphenburg offre al visitatore la possibilità di ammirare ben 5 padiglioni situati a poca distanza dal palazzo e caratterizzati da un sorprendente quanto opulento gusto barocco.

Personalmente sono riuscita a visitare solo 2 di questi padiglioni: l'inusuale Pagodenburg dallo stile giapponese e decorato con ceramiche di Delf e lo strabiliante Amalienburg.

Padiglione di caccia commissionato dall'imperatore Carlo VII per farne dono alla moglie Amalia nel 1734, l'Amalienburg, dagli esterni di un sobrio rosa pallido nasconde in realtà degli interni sontuosissimi.



Il mio interesse per questo padiglione scaturiva anche dal fatto che anni fa, leggendo la biografia di Antonia Fraser dedicata a Maria Antonietta, avevo scoperto che proprio qui aveva soggiornato la delfina durante il suo viaggio verso la Francia.

Tra le sue pagine si legge: "la Delfina giunse a Monaco il 26 aprile (1770). Qui venne ricevuta dall'elettore di Baviera Massimiliano Giuseppe, fratello della defunta imperatrice Josepha e suo cugino per parte di madre. Nel piacevole ambiente del Palazzo di Nymphenburg, i cui giardini erano secondi solo a quelli di Versailles, e dove le venne assegnato come residenza il Padiglione di Amalienburg, le fu concesso un giorno di riposo."

Questo giorno di riposo le fu concesso perchè in realtà la giovanissima Maria Antonietta (che all'epoca ricordiamolo aveva solo 14 anni) era anche piuttosto raffreddata oltre che sfiancata dal turbinio di feste e ricevimenti ufficiali che si susseguivano ormai da più di 10 giorni: lunghissime giornate caratterizzate da infiniti viaggi in carrozza su terreni spesse volte molto accidentati.

Ho provato a cercare qualche informazione aggiuntiva ma si sa poco o nulla di questo brevissimo soggiorno. Tanto è bastato però per rendere ai miei occhi questo già delizioso padiglione, ancora più affascinante.

La giornata a Nymphenburg è iniziata con un volo diretto da Parigi a Monaco di Baviera e con una sosta pomeridiana in questo magnifico castello. 

Il caldo asfissiante all'interno del palazzo ha certamente reso la visita molto più faticosa del previsto ma non per questo meno interessante.

Terminato il tour del castello abbiamo iniziato ad esplorare i giardini e dopo una camminata di circa 10 minuti siamo giunti davanti all'Amalienburg.



Una volta entrata sono rimasta letteralmente sbalordita dall'inaspettata ricchezza di questo luogo tanto da non riuscire a smettere di scattare foto e cercare di cogliere ogni dettaglio di questo padiglione così speciale e unico al mondo.



Un vero tripudio di stucchi, specchi e argenti accolgono il visitatore nelle piccole sale che culminano nel più imponente Salone degli Specchi, dove l'argento dei ricchissimi decori si unisce al pallido azzurro della bandiera bavarese.

Oltre al Salone degli Specchi, degna di nota è anche la Camera da Letto (dove probabilmente dormì anche la stessa Maria Antonietta) dalle pareti giallo crema e in cui spicca un letto racchiuso all'interno di una decoratissima alcova.
























Terminata la visita all'Amlienburg e ormai piuttosto provati dalla lunga giornata, io e miei compagni di viaggio abbiamo visitato solo un altro padiglione, il Pagodenburg.












Usciti dal parco abbiamo infine ammirato la lunghissima carrellata di carrozze esposte nelle immense scuderie del Marstallmuseum: qui a strabiliare è sicuramente la ricchezza delle carrozze e delle slitte appartenute a Ludwig II e perfettamente conservate.

La visita all'Amalienburg è stata una sorta di punto di contatto tra questi due straordinari personaggi  a me così cari, Ludwig II e Maria Antonietta; ed ha in qualche modo anche connesso i due meravigliosi viaggi che hanno caratterizzato questa estate così speciale.






Tappa successiva, i magnifici castelli bavaresi di Ludwig II: Hohenschwangau, Linderhof e il famosissimo castello delle favole, Neuschwanstein.

Continua...

Commenti

  1. Bell'articolo e soprattutto bellissime foto Alice! Effettivamente, il Nymphenburg ha ben nascosti nel suo giardino tante piccole perle quanto il suo palazzo ed i suoi musei annessi. Io ho vissuto 5 anni a Monaco e, quando potevo, mi piaceva passeggiare soprattutto d'estate alla scoperta dei suoi preziosi tesori. Consiglio proprio questo ai viaggiatori: andateci d'estate in modo tale da avere a disposizione l'intero patrimonio delle opere che solitamente di inverno vengono protette dal gelo da gabbie di legno. Un salutone all'autrice e a tutti i viaggiatori in ascolto.

    Ps: Qui parlo della mia esperienza al Nymphenburg:
    https://monaco-baviera.it/castelli-della-baviera/castello-di-nymphenburg/

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